Zara e H&M decidono di chiudere i negozi fisici e aprire le porte dell’era della digitalizzazione con la creazione e-commerce. La crisi del mondo fashion porta a drastiche decisioni nel panorama Europeo e Italiano. La grande rivoluzione digitale che si sarebbe compiuta nei prossimi 10 anni è avvenuta in un battito di ciglio a causa del lockdown forzato. Così i due enormi colossi della moda, Zara e H&M, fanno da apripista e rivoluzionano il loro sistema di vendita.
Zara chiude i negozi fisici e punta alla creazione E-Commerce
Zara ha subito cali di fatturato enormi a causa della crisi Coronavirus. Con un crollo di 3,3 miliardi e un incremento delle vendite online, il colosso spagnolo decide di puntare sulla creazione di e-commerce nel difficile periodo che sta arrivando. Se le vendite in negozio sono drasticamente calate, online sono aumentate del 50% nel primo trimestre dell’anno e del 95% ad aprile, nella fase del lockdown.
Inditex ha dichiarato che, nonostante le gravi perdite subite a causa del lockdown, è necessario superare il momento di blocco. L’afflusso nei negozi fisici di Zara è infatti ridotto a causa delle norme imposte per legge. I negozi fisici di Zara si trasformeranno in centri di ritiro acquisti online, con un investimento di 1,7 miliardi per la riorganizzazione. Zara , durante il lockdown, ha reso noto che il 51% dei suoi 7489 negozi è stato chiuso al momento con 156 negozi online operativi.
L’azienda spagnola Inditex, madre dei marchi Zara, Pull & Bear e Bershka ha comunicato la decisione di chiudere numerosi negozi da ora in avanti in Asia e in Europa. I negozi fisici verranno ridotti da 7412 a 6700, mentre nel 2022, il gruppo prevede che le vendite online diventino ben il 25% del proprio business.
H&M sposta il suo business online con l’e-commerce
Zara non è l’unica grande realtà del mondo fashion a chiudere in seguito alla grave crisi subita per il lockdown 2020. La domanda nel settore abbigliamento è crollata al punto che anche H&M ha dichiarato una perdita del 46%, con la conseguente chiusura di 3.441 negozi in tutto il mondo.
Stando alle dichiarazioni di Anna Attemark, a capo del business H&M, il grande marchio inizierà un processo di digitalizzazione per rispondere alla crisi, dopo che le vendite tramite e-commerce sono aumentate del 32%: “Siamo entusiasti di condividere i nostri marchi con i nostri clienti in tutto il mondo e siamo felici di vedere questo progetto prendere vita, grazie ai nostri incredibili team”. Solo nel 2019, in Europa, le vendite online – esclusi i viaggi – hanno avuto un incremento del 14,4% rispetto al 2018. La crisi generata dal Coronavirus ha dato un’impennata a questo dato, aumentando in tutto il territorio Italiano e mondiale le venite tramite la creazione e-commerce.
Il consorzio Netcomm ritiene che questo 2020 vedrà un incremento degli acquisti sul web difficili da arrestare. Si calcola un aumento fino al +55% nella crescita degli e-commerce online, mentre il “click and collect”, ovvero la possibilità di comprare online e ritirare in negozio è cresciuto del 349%. Un “salto evolutivo” dice Roberto Liscia, presidente di Netcomm: “Le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore dell’e-commerce, che ha garantito continuità di servizio per numerose attività e per i cittadini”.
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