Di SEO marketing si sente parlare da anni sicuramente e ne sentiremo parlare ancora per molto tempo. E altrettanto sicuramente, il SEO marketing di oggi non sarà lo stesso dell’anno prossimo.
In questo articolo proviamo a “sbirciare” nel futuro, per vedere cosa cambierà e cosa resterà uguale!
Cos’è il SEO Marketing?
Il termine SEO Marketing (o SEO Digital Marketing) si riferisce alla strategia di marketing digitale che prevede l’uso di uno o più siti web per presidiare i primi risultati nei risultati dei motori di ricerca.
In termini di marketing questo si traduce in due vantaggi principali:
- intercettare un maggior numero di ricerche e, quindi, di utenti, aumentando la possibilità di conversione in strategia di vendita online e lead generation;
- rafforzare la presenza del brand, che viene associato a determinati servizi e prodotti (parliamo quindi di reputazione online).
A livello pratico, la SEO prevede l’ottimizzazione dei siti web tramite attività di SEO on page (ossia l’intervento su tutti gli elementi che si trovano all’interno della pagina web di un sito) e SEO off page (l’intervento su tutti gli elementi che si trovano all’esterno della pagina web di un sito).
Tali attività si svolgono seguendo una serie di linee guida che sono in continuo cambiamento. Quindi la domanda è: quali cambiamenti possiamo aspettarci?
Di seguito ne vediamo alcuni…
Il SEO diventa mobile
Uno dei requisiti di un buon posizionamento è la facilità di navigazione da mobile: questa non è una vera e propria novità, dato che il concetto di “mobile first” è assodato da qualche anno. Ma questo trend è destinato a crescere ancora.
Smartphone e tablet sono oggi gli strumenti più usati per fare ricerche online: per questo Google predilige siti web in grado di adattarsi a schermi di diverse dimensioni, senza compromettere la navigazione. Soprattutto, in ottica di SEO marketing è importante la presenza di contenuti testuali e immagini progettati per essere visualizzati facilmente da mobile (in questo senso, non deve stupire l’avvento delle Web Stories di Google).
Posizionamento dei video
Da quando Google ha introdotto i video di YouTube in SERP, il posizionamento dei video ha assunto sempre più importanza. Dopo aver digitato una query, infatti, il motore di ricerca cerca di restituire all’utente una serie di contenuti diversificati in grado di rispondere alle sue richieste. Per ottimizzare i video in ottica SEO, Google ha introdotto una serie di dati strutturati che aiuterebbero la comparsa dei video tra i “Video consigliati”, tra cui:
- Clip Markup: un’opzione che permette di inserire manualmente dei marcatori temporali, in modo da evidenziare dei momenti cruciali nel video e segnalarli con delle etichette.
- Seek Markup: un’opzione non ancora attiva, permetterà di indicare a Google la struttura del video attraverso la URL, così che possa identificare i momenti chiave del video e posizionarlo con facilità in SERP.
Migliore l’esperienza, migliore il posizionamento nei motori di ricerca
Quando parliamo di User Experience facciamo riferimento a tutti gli elementi del sito web che concorrono a determinare l’esperienza degli utenti all’interno delle pagine del sito.
I professionisti della SEO hanno quindi la responsabilità di rendere l’esperienza di navigazione sul sito web chiara e fluida, per questo è importante porsi una serie di interrogativi, come i seguenti:
- l’argomento delle varie pagine si capisce subito?
- i testi sono scritti per mantenere l’attenzione dell’utente?
- le pagine del sito si caricano rapidamente?
- il menù è facile da usare?
Google ha iniziato a valutare l’esperienza di navigazione degli utenti sui siti web con delle metriche chiamate Core Web Vitals che misurano parametri come il tempo di caricamento delle pagine e la qualità delle immagini utilizzate. Questi parametri saranno sempre più importanti nel corso del tempo, in quanto offrono un quadro sullo stato di salute del sito web e sono sinonimo di un’esperienza positiva.
Abituiamoci quindi a tenere monitorati dati come Bounce Rate (ossia la percentuale di utenti che escono dal sito subito dopo essere entrati) e CTR (Click Through Rate, ossia il rapporto tra il numero di click sullo snippet del nostro sito nella pagina dei risultati e il numero complessivo di ricerche per cui il nostro sito compare).
SEO Marketing e ricerca vocale
La ricerca vocale, o Voice Search, consiste in una ricerca su Google eseguita usando la voce anziché i tasti. L’utente si interfaccia quindi con l’assistente vocale di turno per avere informazioni su luoghi, prodotti o servizi.
La ricerca vocale viene collegata in particolare al SEO marketing in ambito locale: quando l’utente ha necessità di reperire informazioni su prodotti o servizi nelle vicinanze, spesso si trova in auto o comunque in un contesto in cui predilige la ricerca vocale. Ma pensiamo anche a tecnologie come Siri, Alexa o Google Home, che funzionano esclusivamente tramite comandi vocali.
L’anno scorso Google ha fatto un importante passo avanti presentando LaMDA (Language Model for Dialogue Applications), un modello linguistico in grado di cogliere non solo il significato delle parole ma anche le sfumature tipiche delle conversazioni tra essere umani, con l’obiettivo di creare un’esperienza sempre più vicina a una conversazione naturale.
Si tratta di un segnale importante, da cui possiamo capire che la ricerca vocale sarà sempre più centrale: le strategie SEO delle aziende dovranno adattarsi.
Arriva il Passage Ranking
Annunciato a fine 2020, il Passage Ranking è un aggiornamento che consente all’algoritmo di Google di indicizzare un determinato passaggio di una pagina web, non l’intera pagina.
Parliamo quindi di long form, quelle parti di testo che rappresentano dei nuclei semantici informativi lunghi e ben argomentati, e che stanno assumendo sempre più importanza per l’indicizzazione e il posizionamento in SERP delle pagine .
Secondo fonti interne all’azienda di Mountain View, il Passage Ranking, una volta implementato a livello globale, porterà un miglioramento del 7% nelle query di ricerca.
Si tratta di un aggiornamento che aumenta ulteriormente l’importanza dei contenuti testuali: sarà ancora più essenziale avere testi di qualità, che Google potrà scandagliare alla ricerca di paragrafi e passaggi di valore per gli utenti.
Sarà invece interessante capire come cambierà il concetto di keyword per la SEO: la sfida sarà quella di creare contenuti sempre più strutturati, in grado di anticipare gli intenti di ricerca degli utenti, sfruttando anche le keyword a coda e i tag heading.
Una nuova idea di shopping con Google
Negli ultimi anni gli acquisti tramite e-commerce hanno conosciuto un successo crescente, anche in fasce della popolazione che prima non ne facevano uso. Ovviamente Google non poteva rimane a guardare!
Per assecondare e incoraggiare queste nuove abitudini, ha lanciato Google Shopping Graph: uno spazio dinamico in cui confrontarsi con i rivenditori sui prodotti disponibili, richiedere maggiori informazioni sull’inventario e valutare le diverse recensioni sui marchi. Inoltre, Google ha confermato e ampliato la sua collaborazione con Shopify al fine di migliorare l’esperienza di acquisto degli utente sugli store dei piccoli e grandi brand. Tra le funzionalità più innovative, Google ha introdotto anche la tab Open Cart, che permette di visualizzare tutti i carrelli in sospeso ogni volta che si apre il browser, in modo da decidere se completare l’operazione d’acquisto.
Come cambia la consulenza di SEO marketing
Con Google non ci si annoia mai: gli aggiornamenti di cui sopra sono solo una parte dell’evoluzione costante del motore di ricerca.
Del resto, i professionisti del settore sanno che una consulenza di SEO marketing non può essere un’attività “una tantum”, ma deve essere strutturata come un affiancamento, più o meno regolare: solo così è possibile far crescere il sito web dell’azienda, adeguarsi ai cambiamenti del web e portare risultati concreti e misurabili.
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